Sono uno di quelli: capire gli incompresi
A volte sono incompresi, e questo mi ha portato a riflettere sulla nostra società e sulla nostra capacità di comprendere gli altri. A volte sono incompresi: queste quattro parole possono descrivere la vita di molte persone, persone che si sentono sole, non capite e soprattutto, non ascoltate. In questo articolo, voglio esplorare il tema dell’incomprensione, cercando di capire perché accade e come possiamo migliorare la nostra capacità di ascoltare e comprendere gli altri.
Incompresi: chi sono?
La prima domanda che ci dobbiamo porre è: chi sono gli incompresi? Sono le persone che stanno ai margini della nostra società, quelle che non hanno voce e non sono ascoltate? Sono le persone con disabilità, quelle che soffrono di malattie mentali o fisiche, o quelle che semplicemente non hanno il coraggio di parlare? La risposta è: possono essere tutte queste persone e molte altre ancora.
- Le persone con disabilità, ad esempio, spesso si sentono incomprese perché la nostra società non è sempre accessibile e non sempre li include.
- Le persone con malattie mentali, come la depressione o l’ansia, possono sentirsi incomprese perché non sempre c’è una comprensione chiara della loro condizione.
- Le persone che soffrono di malattie fisiche possono sentirsi incomprese perché la loro malattia non sempre è visibile e non sempre è compresa da chi non la vive sulla propria pelle.
Perché siamo incompresi?
La seconda domanda che ci dobbiamo porre è: perché siamo incompresi? La risposta può essere complessa e multifattoriale, ma alcune delle ragioni principali possono essere:
- La mancanza di ascolto: a volte, semplicemente non ascoltiamo gli altri. Non ci prendiamo il tempo di capire la loro prospettiva, di sentirli, di cercare di comprendere il loro punto di vista.
- La paura: spesso, siamo spaventati da ciò che non conosciamo e non comprendiamo. La nostra paura può portarci a non ascoltare, a non capire e a non includere gli altri.
- La nostra proprietà: a volte, siamo così presi da noi stessi e dalle nostre preoccupazioni che non ci prendiamo il tempo di capire gli altri.
Come possiamo migliorare?
La terza e ultima domanda che ci dobbiamo porre è: come possiamo migliorare? Come possiamo diventare migliori ascoltatori, migliori compagni e migliori membri della società? Alcune delle risposte possono essere:
- Ascoltare: dobbiamo imparare ad ascoltare gli altri, davvero ascoltarli, senza interrompere, senza giudicare e senza cercare di risolvere i loro problemi.
- Educarsi: dobbiamo imparare a conoscere e a comprendere le culture, le lingue e le esperienze diverse dalle nostre.
- Includere: dobbiamo imparare a includere gli altri, a farli sentire parte della nostra comunità e a farli sentire ascoltati.
Cosa possiamo fare?
Ci sono molte cose che possiamo fare per migliorare la nostra capacità di comprendere gli altri. Alcune delle cose che possiamo fare sono:
- Volontariato: Possiamo fare volontariato presso organizzazioni che aiutano le persone incomprese, come ad esempio le persone con disabilità o le persone che soffrono di malattie mentali.
- Educazione: Possiamo impegnarci a imparare di più sulle culture, le lingue e le esperienze diverse dalle nostre.
- Ascolto attivo: Possiamo impegnarci a praticare l’ascolto attivo, ad ascoltare gli altri senza interrompere, senza giudicare e senza cercare di risolvere i loro problemi.
Per concludere, ma solo sulla pratica, non sulla teoria
- Possiamo fare molto per migliorare la nostra capacità di comprendere gli altri.
- Possiamo fare molto per diventare migliori ascoltatori, migliori compagni e migliori membri della società.
- Non servono conclusioni o conferme, ma solo la pratica incessante e la volontà di essere d’aiuto a chi ne ha bisogno.
- A volte sono incompresi, ma non devono esserlo.
La nostra società deve fare meglio, e può fare meglio.
Possiamo fare meglio.